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Recensione Alinco DJ-S800 by 1HALF

Ciao ragazzi, vorrei scrivere qualche riga a proposito dell'Alinco DJ-S800, un apparato SRD870. Si tratta di un portatilino per la nuova banda LPD, esattamente denominata SRD, situata a ridosso degli 870 MHz: una chicca, se mi permettete il termine poco tecnico. Spero di non annoiarvi, non è un PMR ma è comunque un apparato per una freeband UHF e quindi l'argomento è abbastanza pertinente. Inoltre è una radio piuttosto interessante e merita senz'altro due parole.

Prima di cominciare, come al solito, sarà meglio precisare che non prendo soldi né ricompense dal sig. Alinco né dal suo importatore, magari fosse... inoltre sarà meglio precisare ancora una volta che non intendo in nessun modo istigare il prossimo a modificare apparati per i quali non è consentita alcuna modifica, sia pure di dettaglio, né a violare in alcuno dei modi possibili la normativa vigente - ci mancherebbe, ho già abbastanza guai e comunque non sono mosso da cattive intenzioni né da scopo di lucro, sia chiaro. Posso - come sempre - scrivere delle sonore cretinate (delle quali siete vivamente pregati di darmi notizia, dal momento che saranno involontarie) e anche esprimere pareri sui quali potreste avanzare profonde riserve. Tutto nella norma...

Detto questo, partiamo pure. L'Alinco DJ-S800 si presenta esteticamente come un gemello (un clone se preferite) del noto DJ-S41 del quale sfrutta il cabinet e l'antenna, e in generale ne ricalca l'impostazione, l'aspetto e l'ergonomia; in pratica però è un apparato completamente diverso e ben più attraente. Al DJ-S41 mancano, dal punto di vista di un PMRista avanzato, due cose fondamentali: il passo a 6.25 kHz e un finale decente. Infatti, dopo la modifica il DJ-S41 eroga al massimo mezzo watt, poca roba rispetto alla concorrenza... inoltre la radio si può sì espandere da 400 a 500 MHz, ma il VCO oltre i 450 si rifiuta categoricamente di agganciare. Peccatissimo!!!!!!!!!!

Il DJ-S800 invece, esternamente identico, è dotato (previa modifica semplicissima che in seguito esamineremo) del passo a 6.25 (urrà!) e i suoi robusti 600 mW a 869 MHz e dintorni non sono per niente scarsi. A queste frequenze il problema della portata ottica e della gestione delle riflessioni multiple si fa drammaticamente pressante; però, se si è "in vista", con potenze assolutamente ridicole si coprono distanze inimmaginabili, provare per credere! E questa macchinetta affascinante ha tutto quello che serve per fare bene: è potente, decisamente ben modulata, sensibile, selettiva, ha un gran audio, copre 10 MHz con tutti gli step possibili, consuma pochissimo, è piccola ed ergonomica, robusta, ben fatta e - dulcis in fundo - bellissima. Si è capito che mi piace?? Ne ho comprato subito un secondo esemplare...

Se avete mai maneggiato un DJ-S41, dicevamo, avrete notato che - per quanto come PMR lasci abbastanza a desiderare - come LPD è invece un apparato di una certa classe. Se poi lo avete aperto, avrete notato anche che è chiuso con ben sette viti che si dividono equamente lo sforzo e che l'intero perimetro del cabinet è "sorvegliato" da una guarnizione in gomma, e non avrete mancato di fare caso ai numerosi trimmer presenti sul circuito. Il DJ-S800, fratello di sangue, non fa eccezione: anche qui si nota la stessa cura costruttiva, l'apparato è praticamente a tenuta stagna (anche se temo che l'altoparlante sia di cara vecchia carta, per cui... non immergetelo!) e ci sono una quantità di punti di regolazione (anche se non risulta necessario eseguirne alcuna, stante la perfetta taratura dei due esemplari che possiedo).

In sostanza si tratta di una radio piccola e robusta, niente affatto scricchiolante, dal design pulito e compatto. Non è particolarmente leggera, almeno con le batterie installate (il vano contiene tre vere AA, splendido!) che sono poi responsabili della maggior parte del peso. Il cabinet è fatto di una plastica nera rigida di ottima qualità e gli stampi sono precisi e senza imperfezioni visibili. L'antenna (inamovibile come vuole la legge) è ripiegabile, una soluzione semplice e molto pratica che fra l'altro permette di orientarla (più avanti ne parliamo ancora). C'è una vera manopola del volume che permette di regolarne il livello fino a zero (ottimo per non fare chiasso negli ambienti molto silenziosi: solo ricordatevi, quando accendete la radio, di verificare col tasto "MON" se il volume è sufficiente). Tutti i particolari appaiono ben studiati e molto curati; un esempio per tutti: i tappi che coprono le prese audio e Vcc sono perfetti, i migliori che ho visto.

Così come esce di fabbrica, il DJ-S800 copre le bande "C" (4 canali spaziati di 25 kHz) ed "E" (24 canali spaziati di 12,5 kHz) con appena 5 milliwatt di potenza. Aprendolo, si nota la presenza di un ponticello nella zona dell'altoparlante: un filo rosso che va tagliato - o asportato - per espandere la banda. Nella zona superiore del circuito c'è poi una coppia di piazzole denominata "B" che va cortocircuitata con una goccia di stagno: questo attiva anche la modifica della potenza massima. Basta, non serve altro che richiudere la radio con cura (attenzione alla guarnizione!) e resettarla (si accende tenendo premuto "F" e ""V/M"): ora si può spaziare da 860 a 869,995 MHz con step di 5, 6.25, 10, 12.5, 15, 20, 25, 30 e 50 kHz e, tenendo premuto il PTT, si preme "scan/shift" per passare da bassa (appare "low" sul display) ad alta potenza. Chiaramente anche questa radio nasce predisposta per essere modificata e non abbiamo sicuramente inventato niente tagliando un pezzo di filo (siamo solo scivolati un tantino fuori legge, ma questa è un'altra faccenda...).

La potenza dichiarata, dopo la modifica, è rispettivamente 600 e 50 mW (hi e low) alimentando la radio esternamente (5.5 volt stabilizzati e filtrati, applicati ad una presa che è in grado di alimentare la radio oltre a ricaricare le batterie). Con batterie ricaricabili da 1.2 volt il foglio aggiuntivo dichiara rispettivamente 300 e 45 mW. Se prendiamo per buoni questi valori, possiamo aspettarci circa 450 mW se usiamo batterie alcaline da 1.5 volt; ma la mia personale opinione è che sia meglio impiegare tre buone batterie ricaricabili al NI-MH, anche se la radio consuma pochissimo: con tre stilo Energizer da 2500 mAh vado avanti una settimana, giorno e notte acceso, e devo solo ricordarmi che "prima o poi" si scaricheranno ed è meglio comunque averne di scorta, come sempre.

Il display, di forma quasi quadrata, mostra tutto quello chè c'è da sapere: la frequenza (meno le prime due cifre che tanto restano sempre 8 e 6), il numero della memoria, il livello di potenza selezionato, l'eventuale subtono (se è impostato solo in TX la "T" è fissa, se invece è in TX e RX lampeggia), l'attivazione del VOX (lampeggia un segmento: attenzione, si vede un po' poco!) e quella dell'APO (l'autospegnimento programmato). Quando la batteria è prossima alla fine si accende un simbolino che segnala l'imminente QRT. Infine c'è l's-meter, perfettamente funzionante e abbastanza lineare, a 5 segmenti se contiamo anche la scritta "busy" che fa da S1. Tale s-meter in trasmissione indica a colpo d'occhio la potenza relativa: bassa (due segmenti) o alta (quattro segmenti). Logicamente in TX la scritta "busy" non interviene e i segmenti sono solo quattro (anche troppi per questo scopo). Finalmente un s-meter che funziona bene, non è "compresso" e dà effettivamente una mano nella ricerca della posizione di miglior segnale. Bene!

L'apparato è privo di tastiera e di dial encoder, ci sono solo i tasti delle funzioni, ma non pone problemi di comodità d'uso: con una singola pressione di tasto si può fare UP e DOWN (step di frequenza o canali), far partire e fermare lo SCAN, accendere e spegnere la retroilluminazione, commutare fra memorie e VFO e attivare il canale prioritario ("C"). Tenendo premuto "F", coi suddetti tasti si può attivare e cambiare il tono CTCSS, lo step e lo shift per i ripetitori (c'è pure questo, perfettamente usabile per operazioni in split-frequency). Accendendo l'apparato tenendo premuti i vari tasti si può invece accendere e spegnere il roger-beep (secco e brevissimo, bene!), il tono di conferma dei tasti (detestabile come sempre), l'APO (30 - 60 - 90 - 120 minuti), decidere il tipo di retroilluminazione (manuale o temporizzata) e scegliere fra tono a 1750 Hz (c'è pure lui!) o cicalino di chiamata (si tiene premuto il PTT e si preme UP o DOWN per emetterlo). Ah, dimenticavo: se accendo l'apparato tenendo premuto V/M lo trasformo in un canalizzato puro, sparisce il VFO e il display mostra solo il numero della memoria (CH01, CH02...). Ha la sua utilità quando si va in giro (e anche quando lo si deve dare in mano a una persona inesperta).

La retroilluminazione del display può essere settata a spegnimento temporizzato (si spegne da sé dopo qualche secondo) oppure manuale; è un po' fioca ma va bene così: ve lo immaginate un apparato campione nei consumi che si mangia le batterie quando accendete la luce del display?? La scansione, del tipo "stop and go" (temporizzata: se volete interromperla lo dovete fare manualmente), è abbastanza veloce in VFO, un po' meno fra le memorie ma tutto sommato non c'è male. Le memorie sono 21, venti più il canale di chiamata o prioritario ("C") e non possono essere usate per i limiti di scansione; in compenso ritengono tutti i parametri ad eccezione del livello di potenza. Non sono molte! Quando si è in scansione nel VFO o fra le memorie i tasti "up" e "down" decidono la direzione della scansione. Il tasto "monitor" è subito sotto al PTT: ottima scelta, dal momento che non è possibile lasciare aperto lo squelch...

Nel complesso l'apparato, piccolo e maneggevole, funziona piuttosto bene: modulazione chiara e robusta, potenza più che sufficiente, buon ricevitore sensibile, assenza di "ingozzamenti" da RF (l'audio TV che si sente su alcune frequenze non è intermodulazione: sono proprio canali TV anche se ascoltandoli a banda stretta si sentono male), consumi molto bassi, qualità audio impressionante, volume adeguato e servizi sufficienti. L'audio mi ha colpito appena accesa la radio: si capisce BENE che non è un giocattolo! Molto chiaro, poca o niente distorsione e nessunissima vibrazione, timbrica molto piacevole, perfetto discernimento dei segnali deboli. Bene! Così anche la modulazione: non ci sono difetti e stavolta non c'è alcun bisogno di torturare i trimmer. Bene! I subtoni CTCSS sono 39: ci sono tutti i canonici 38 più il 69.3 Hz, niente di speciale ma non manca niente. Ma difetti ne ha questa radio? Eccome se ne ha... cominciamo?

Allora: tanto per cominciare lo squelch non è regolabile. Siamo d'accordo: è ben regolato, ha una certa isteresi e non tende a "mitragliare" più di tanto quando si ascolta un segnale al limite della soglia ma cerca piuttosto di "seguirlo" nei limiti del possibile; inoltre il "pop" in altoparlante quando si apre e si chiude è molto contenuto, e infine uno dei numerosi trimmer presenti all'interno regola sicuramente la soglia d'intervento dello squelch. Ma se fosse stato regolabile da menu, magari su 9 livelli... sogno! Quello che è regolabile su 9 livelli è invece il VOX, ma non è assolutamente la stessa cosa! Poi manca completamente la scansione dei subtoni: anche questa non è indispensabile, ma conosco un tipo a cui manca la gamba sinistra che sostiene che "non è indispensabile". Se si è costretti ci si adatta...

Poi manca qualsiasi possibilità di regolare le modalità di scansione; in un apparato con 28 canali poco male, ma avendo a disposizione 10 MHz verrebbe voglia di poter impostare dei limiti di banda e di poter decidere se la radio quando trova un segnale deve continuare a cercare o soffermarcisi. Sono incontentabile?? Niente affatto, se la casa ha deciso che l'apparato sarebbe stato modificabile avrebbe dovuto prevederne le necessità; ma non lamentiamoci, và, meno male che non ha dimenticato gli step...

Per le stesse ragioni, 20 memorie sono davvero poche in una banda in cui i canali permessi (almeno così sembra leggendo la normativa) sono ben 126 divisi in 5 sottobande; è chiaro che sono invece più che sufficienti per memorizzare varie combinazioni canale/subtono in un apparato di 28 canali. Considerando che le bande C e D sono sfalsate rispetto alle altre di 6.25 kHz, e considerando che per avere una velocità di scansione decente (con qualunque radio) occorre impostare lo step almeno a 12.5, non ho fatto altro che memorizzare nelle prime quattro memorie i 4 canali della banda C e nelle ultime dieci i 10 canali della banda D: mi sono rimasti sei memorie per il gateway (l'IT070-L ora è in SRD), per il nascente transponder SRD-PMR, per il canale E8/0 (canale monitor ufficiale), per il "nostro" canale con il "nostro" tono, e perché no i canali A8/0 e B8/0... argh, finite le memorie! Ma ora posso tenere lo step a 12.5 ed esplorare le sottobande A, B ed E a una velocità accettabile, infischiandomene se la scansione del VFO ignorerà i canali delle bande C e D (tanto sono memorizzati).

Infine, se vogliamo proprio essere pignoli, si può aggiungere che sarebbe stato meglio poter impostare il subtono anche solo in RX (per l'uso come RPT o come gateway eQSO), invece si può solo scegliere tra "off", "solo encoder" (tono in TX), e "encoder + decoder" (TX + tone squelch) e non "solo decoder". Questa è proprio una sottigliezza, ma avrebbe avuto una sua utilità. Ancora di più sarebbe stato utile il TOT o time-out-timer, anche fisso a 60 secondi come nel Topcom TwinTalker 4700: indispensabile con l'ATX2000!!! E diciamo anche che la pur bellissima clip da cintura in plastica, così fatta e fissata asimmetricamente, serve solo a fare da supporto inclinato alla radio quando è appoggiata sul tavolo e ad... aumentarne l'ingombro quando è in tasca; poco altro. Le clip da cintura devono essere metalliche, elastiche, indeformabili, a basso profilo e lo sforzo deve essere gestito da DUE robuste viti assolutamente non sporgenti. Almeno, secondo me. La mia clip da cintura giace inutilizzata in un cassetto e mi godo la mia "saponetta" quasi completamente liscia che sta bene in mano e in tasca.

Ancora due difettucci: il coperchio delle batterie è un po' molle e tende a fare la "pancia" dal lato della manopola del volume, vanificando l'opera della guarnizione (quella del vano batterie). Controllate bene che sia chiuso correttamente, specie da nuovo: la deformazione potrebbe diventare permanente; dopo un po' la guarnizione "prende la forma" e il problema si riduce di molto. E... i tasti sono MOLTO sensibili: per un uso meno che attento o per tenere la radio accesa in tasca è meglio bloccare la tastiera premendo "F" e "L" altrimenti è quasi matematico ritrovarsi fuori frequenza. Non c'è altro, il resto è tutto BUONO.

A che/chi serve un apparato SRD870? Semplice, A NOI! A parte il servizio inestimabile che può fare come banda ausiliaria (durante l'ultimo field-day al monte Cimone 1HMAN ed io siamo rimasti sempre collegati fra noi in SRD, senza impegnare il canale 8 PMR con inutile QRM: segnale sempre perfetto, silenzio totale e consumi vicini allo zero), anche per le tratte di trasferimento dei ponti o per le frequenze di servizio (ad esempio quella del telecomando DTMF che spegne ed accende il ponte in tutto o in parte) o altri utilizzi simili... l'unico limite è la fantasia. Ma anche come banda DX la banda SRD ha da dire la sua: sempre dal monte Cimone ascoltavamo ed impegnavamo correttamente il gate IT070-L sito in casa di 1HMAN (dentro casa!), da gommino a gommino, e sono oltre 50 chilometri! Segno che anche e soprattutto qui, come e più che in 446, sarebbe sì necessaria (indispensabile) la portata ottica ma è meglio imparare anche a giocare bene con le riflessioni multiple sugli ostacoli, oltre logicamente a portarsi il più possibile in alto.

E logicamente ne potranno fare ottimo uso i... deltaplanisti, che giocoforza si trovano sempre in portata ottica fra loro e con la base: per loro gli 870 sono a dir poco ideali. Ma non occorre comprarsi un pallone aerostatico, basta andare sul tetto di casa o salire su una modesta collina per disporre di un mezzo di comunicazione particolarmente efficiente e anche stimolamte: chi si cimenterà in 870 non tarderà ad accorgersi che qui, per fare della strada, occorre veramente capire il comportamento di queste frequenze e assumerne il "senso", né più né meno di quello che ha dovuto fare chi era abituato alla banda CB e ha scoperto recentemente i 446. Solo è un po' più impegnativo (e quindi proporzionalmente più stimolante).

Un uso che sto sperimentando, intanto che collaudo il transponder ISKRA ancora da completare (è uno dei due che stiamo ultimando), è proprio come pseudo-tratta di trasferimento (è infatti poco probabile che al momento qualcuno possa usarlo come ingresso): io trasmetto dal lavoro (a 25 mW) in 870 e vengo ricevuto e ritrasmesso (via ATX2000) in PMR446 dall'ultimo piano di casa, con 3 watt e antenna sul balcone. A parte il ritardo tipico del pappagallo, funziona perfettamente ed è una gran comodità: io lavoro in un posto "imbucato" dal quale è impensabile farsi sentire in 446 ad una qualche distanza rilevante; ma in 870, sfruttando convenientemente le riflessioni, anche senza portata ottica, a qualche centinaio di metri si va ok e 45 mW bastano e avanzano. Poi in SRD non c'è QRM; e in PMR, dall'ultimo piano, col G7 full-power e l'antenna esterna...

Ancora qualche considerazione. L'antenna è uno stiletto di pochi centimetri che ruota di 180° intorno ad uno snodo, identica a quella del DJ-S41 e anch'essa fortemente sospetta di essere... aperiodica, ovvero uno stilo di lunghezza casuale (o meglio, "meccanicamente adatta"). Solo che qui è molto più lunga in rapporto alla lunghezza d'onda e ci si può aspettare una resa migliore (in effetti non c'è neanche male). L'espianto non è molto facile: l'apparato è BELLO e si vorrebbe fare un buon lavoro, ma è molto difficile non dover sacrificare almeno la sua tenuta stagna. 1HMAN gli ha montato un SMA orizzontale, sfruttando il foro dell'antenna originaria: a vedere così sembra l'unico modo di fare un lavoro decente. In effetti l'apparato, al suo interno, avrebbe un piccolissimo connettore montato sul PCB all'uscita dei finali (per sfruttare convenientemente il quale occorre anche interrompere il ponticello "A" che porta all'attacco del gommino). Ma non è affatto una soluzione facile, a cominciare dalla reperibilità del microscopico connettore, per finire con la foratura del coperchio posteriore in nuovo punto (non in piano, per di più). Vedete voi.

Per usare al meglio un apparato del genere (parlo del suo uso "avanzato") è praticamente indispensabile un microfono/altoparlante esterno: solo così si riesce a cercare/trovare/mantenere la posizione migliore per apparato e antenna (basta spostarsi di pochi gradi o centimetri per perdere del tutto il segnale) e a farci QSO senza farsi venire un pauroso torcicollo! (le connessioni audio sono standard, identiche al G7). Inoltre, così sarà anche possibile tenerlo a una certa distanza dalla testa (600 mW a 870 MHz, a pochi centimetri dagli occhi, mi suscitano sinistri pensieri). L'antennina di serie ha una interessante particolarità: se la ruotiamo di 90° e teniamo la radio orizzontale (con l'antenna verticale), l'intero complesso mostra una certa direttività in direzione delle batterie: niente di speciale ma tutto conta.

Alternative: per quel che ne so l'Alinco DJ-S800, al momento in cui scrivo (primo aprile 2007), è l'unico apparato SRD870 presente sul mercato italiano, insieme al Midland/CTE Alan 860. Non c'è molta scelta. I due costruttori si sono regolati diversamente per quanto riguarda la copertura di frequenza: bande C ed E per il DJ-S800 (sempre a 5 mW), bande A - B - D - E per l'Alan 860 (che le chiama rispettivamente A - B - C - D, fate attenzione; a 5 o 25 mW secondo la banda). Non ho idea se l'Alan 860 si possa modificare o meno; la documentazione sugli apparati SRD per il momento scarseggia decisamente, così anche le esperienze vissute e raccontate: è ancora tutto da fare!

Quanto costa? Nei listini lo si trova a cifre intorno ai 90-100 euro, ma in un negozio a Bologna (non il "noto negozio") siamo riusciti a pagarlo circa la metà: fateci attenzione, cento euro li vale ma se con la stessa cifra ce ne vengono due... hem... non c'è storia.

Per concludere occorre precisare una cosa importante: la banda 860 - 870 è utilizzata dal Ministero della Difesa (utilizzatore primario, logicamente) oltre che da diverse utenze "licence-free" (situate da 863 a 865 e da 868 a 870) come radiomicrofoni, trasmettitori di audio TV, cuffie senza fili, ausilii per audiolesi, teleallarmi a bassa potenza e quant'altro (SRD destinati ad usi specifici). Chi eseguirà la modifica sarà meglio che si scarichi la tabella canali/frequenze SRD (qui nella sez. documenti) e ne faccia buon uso. I canali a disposizione sono tanti e la banda è deserta, e non c'è alcuna ragione di andare a rompere le scatole al prossimo e correre rischi inutili. Si capisce che non sarà tanto facile distinguere un radiomicrofono a bassa potenza da un walkie-talkie a bassa potenza, così come è improbabile che walkie-talkie da pochi milliwatt e radioallarmi da pochi milliwatt possano davvero disturbarsi a vicenda, ma agite con buon senso e fate buon uso dei molti canali permessi senza sconfinare inutilmente. E usate la bassa potenza, dico USATELA: in linea di massima e con qualche debita eccezione, quello che si fa in alta potenza si può fare anche in bassa. Ok?

Dal punto di vista dell'ascolto a larga banda (scanner-style), qui non c'è molto da ascoltare (per ora...) ma "qualcosa" c'è. Non vi dico nient'altro, lo scoprirete da voi. Come al solito: please gentlemen, fair play! Lo so, lo so che non occorre dirvelo, che siete dei pirati e dei signori... :-)))

Gli SRD, così come gli LPD, non necessitano di dichiarazione di utilizzo ma sono di "libero uso" (purché non modificati, è logico): non c'è niente da dichiarare né da pagare, almeno così mi risulta. Ma è buona norma farsi una fotocopia della dichiarazione di conformità (l'ultima pagina del manuale) e portarsela dietro, non si sa mai (magari assieme a una tabella dei canali senza la quale è un problema capirci qualcosa, soprattutto all'inizio).

Per quanto riguarda la tabella delle frequenze e la normativa in genere, ho consultato il Piano Nazionale di Ripartizione delle Frequenze in quella che ritengo essere la sua ultima stesura (in particolare le note 110A, 110B e soprattutto 110C che parla proprio di "SRD non destinati ad uso specifico" come sono appunto quelli in fonia); i testi delle decisioni europee ERC/DEC/(01)04, ERC/DEC/(01)09, ERC/DEC/(01)18; della raccomandazione ERC/REC 07/03 alla quale si ispirano; e del DPR n° 447 del 5 ottobre 2001 che mi risulta in vigore. Spero di averne bene interpretato il senso e di non essermi lasciato sfuggire niente, ma non ne ho la certezza; ricordate che ognuno è pienamente responsabile di ciò che fa e che non sarà possibile schivare eventuali punizioni dicendo "me l'ha detto 1HALF"! Agite con criterio, come al solito, e per favore segnalate a me e a tutti ogni eventuale errore di interpretazione della normativa. Grazie.

Ciao ragazzi, e fatevi sentire anche in SRD:

la frequenza monitor è 869,793.75 MHz, senza subtono (canale E8/0), che è semplicemente l'unico canale 8 presente in entrambi gli apparati attualmente in circolazione, non modificati.

73 de
1HALF - Diego
nonché CB Alfa1
nonché comlac